wendi e un suo cliente

Wendi è un ragazzo di un’umiltà e una disponibilità rara, resa ancor più particolare quando scopri che, oltre ad essere il barbiere più seguito sui social, ha anche uno dei listini prezzi più alti nel panorama nazionale. Ed è proprio per questo che noi di Zetabarber abbiamo raccolto per voi 3 piccole regole e un segreto che ci ha rivelato in questa intervista esclusiva :

  1. Sperimentare

“La prima cosa che insegno nei miei corsi non è una tecnica, ma il mio metodo di evoluzione personale, la cosa difficile però, è applicare ciò che impari senza timore.” Proprio per questo, la prima regola è la sperimentazione, non si parla solo di tecniche, ma anche di prodotti, approcci, prezzario ecc… Provare per un giorno però, spesso non è abbastanza per capire se è la strada giusta o meno.

     2. Il taglio non è tutto 

La prima cosa è l’accoglienza” un servizio d’eccellenza non inizia con il taglio, ma molto prima, come disse Toyoda Sakichi, il diavolo è nei dettagli. Wendi ci confida che il tempo medio di attesa nella sua barberia è di 5 minuti grazie a Zetabarber. Del resto arrivano nella sua barberia persone da tutto il piemonte, il servizio che deve fornire deve essere ben oltre l’eccellenza. Un altro particolare che ci ha stupito è l’attenzione e la cura nel parlare con il cliente, non ci devono essere distrazioni, in quel momento tutta l’attenzione è dedicata a lui. “ A tagliare i capelli siamo bravi tutti, chi più chi meno (ndr ride), ma i miei colleghi non capiscono quanto sia importante tutto il resto, se sei professionale dall’inizio alla fine del servizio sarai pagato come un professionista, altrimenti…”

      3. Non guardare a dove sei ora, ma a dove vuoi essere.

“Molte persone usano come scusa il paese dove si trovano, la mentalità, la competizione… ma non capiscono che la competizione ce la creiamo da soli non migliorandoci” “Sono nato in una famiglia di barbieri tradizionali in un piccolo paesino nella provincia di Torino, se sono riuscito non solo a cambiare il mio modo di lavorare, ma anche quello di mio padre, ce la possono fare tutti. Con impegno e tanto tanto sacrificio, ma possiamo farcela tutti.

      Un piccolo trucco per concludere:

“ Non mi piace essere banale, non mi piace rispettare troppo i canoni, ed è proprio per questo che spesso molti miei colleghi mi criticavano. Ed è giusto così, perché le cose nuove spaventano, l’importante però è fregarsene del giudizio degli altri. Se io ci sono riuscito e gli altri no è semplicemente perché io non ho avuto paura, non mi sono fermato alle critiche e adesso i risultati si vedono.”

Qui si chiude la nostra piccola intervista, speriamo possa avervi ispirato in qualche modo.

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